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Made in Ghana
Un proverbio Nzema recita "Solo colui che ha visto, può raccontare".
Un proverbio che si addice al lavoro del fotoreporter Fabrizio Sbrana che racconta, attraverso immagini fotografiche, il Ghana che non solo ha visto, in un difficile viaggio da sud a nord, ma che ha cercato di conoscere nelle sue molteplici sfaccettature: la storia prima e dopo la colonizzazione europea, la spiritualità che permea tutte le attività della vita quotidiana, le numerose religioni professate che hanno assunto caratteristiche peculiari grazie alla resistenza delle credenze tradizionali, i gruppi etnici che abitano il Ghana eccetera. Dal caos della capitale Accra, al villaggio sulle palafitte nell'area degli Nzema, un popolo stabilito nella parte sud-occidentale del Ghana, ai villaggi di fango completamente dipinti al confine col Burkina Faso, abitati dai burkinabe, il fotografo ha cercato di fissare momenti della vita quotidiana, delle attività maggiormente diffuse come la pesca, l'allevamento, il commercio. Ha rivolto il suo interesse di fotografo naturalista all'ambiente per metterne in luce la bellezza senza, tuttavia, tralasciare di richiamare l'attenzione sul degrado che in alcune parti del paese è diventato preoccupante.
La collaborazione col Cospe, in questo progetto, non è stata causale. Questa organizzazione da anni porta avanti nell'area Nzema progetti di cooperazione finalizzati al recupero delle attività tradizionali attraverso progetti di microcrediti. Il supporto, in loco, del Cospe è stato fondamentale per il contatto con le diverse comunità. Presentati dai responsabili locali, è stato più semplice poter spiegare il senso del reportage fotografico e muoversi per la sua realizzazione, in un paese dove fin da piccoli si impara che il fotoreporter è "un nemico".